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Indole solitaria, introverso, barba lunga e look austero che ricorda quello di un predicatore. Keaton Henson, tradotto per la prima volta in Italia, è il raffinato cantore di un universo fragile, romantico ed elegante che ha nelle illustrazioni visionarie, da lui stesso realizzate, un contraltare perfetto. I tratti a matita, talvolta indecifrabili, sfumano in un linguaggio caratterizzato da una forte tensione emotiva. Da annotare il rifiuto all'apposizione del punto fermo a chiusura delle singole liriche che gli permette di ricomporre la silloge in un disarmante diario intimo e garbato dove leccarsi le ferite e al contempo svelarsi, raccontarsi. Versi idioti, disancorati da orpelli formali e letterari. Versi sinceri che rifiutano ambiguità e facili consolazioni. In questo senso, la silloge rappresenta un percorso introspettivo tanto sofferto quanto sincero.